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Nov

Sociale&Aziende: Ristorante L’Amo a Latina Lido. L’arte della cucina sulle onde del mare…

Il comitato di redazione ha fatto la scelta di dedicare attenzione al mondo del commercio, dei servizi e dell’imprenditoria in genere. La nostra “mission” è rappresentata dall’onorevole motivazione di questo progetto.
Un successo celebrato oggi sul campo del lavoro produttivo, ha valenza tripla. E’ un momento di grande difficoltà per qualsiasi tipologia di azienda di ogni settore d’appartenenza. La nostra società è in piena evoluzione. Siamo entrati nel tunnel della seconda era digitale. Tutto si muove e cambia a velocità supersonica. Variano le forme dei mercati, cambiano le forme del lavoro. L’alta tecnologia, in ogni settore, scandisce e cadenza i tempi. Le pagine che dedicheremo alle aziende a “cinque stelle” non hanno obiettivi commerciali, non sono spazi commissionati, non farebbe parte del nostro dna giornalistico. Non è stato difficile decidere il criterio di selezione. Le eccellenze che faranno parte di questa griglia dovranno corrispondere ai canoni scritti dalla nuova epoca. Non potevamo trascurare il difficile mondo della ristorazione e dei servizi. Per questo settore la certificatrice della nostra redazione è Roberta Negro. Spigliata, decisa, esperta, senza mezze misure. Omaggerà delle cinque stelle solo le strutture meritevoli. Il ristorante che viene visitato oggi è l’Amo a Latina Lido, connesso all’Hotel Tirreno. Nel giro virtuale sul web, le recensioni sono positive. Roberta Negro racconta: “Sono entrata in anonimo, sono stata colpita dalla semplice bellezza della sala, ben curata, viva dei colori della natura e della luce del mare, illuminata da una gigante vetrata. Le onde quasi dentro la sala. Ho scelto un tavolo a ridosso di quel bel vedere che mi potesse regalare un’emozione trascendentale. Quelle onde, di un celeste cristallino, sembravano sbattermi addosso. Sorseggiavo un fresco aperitivo quando venivo attratta dalla gentilezza del cameriere. Si comprendeva subito la sua professionalità. Avevo dato un’occhiata alla carta del menù. I piatti del mare avevano la meglio, antipasti crudi o cotti. Per secondo pesce fresco, rigorosamente alla griglia o al forno. Primi piatti semplici come spaghetti alle vongole o alla bottarga di Carloforte superlativi, fuselloni con pomodorini e olive. Arriva Luigi, il capo sala, mi presenta i contenuti di Cheff Marco, ma lo spiazzo ordinando dei crudi come antipasto, uno spaghettino in bianco e per secondo frittura di pesce. Mi guardava stupito per la sorpresa di quegli spaghetti in bianco. Conferma l’ordine e vola verso la cucina. Arrivano le portate con i giusti ritmi. Tutto molto buono. Poi faccio un cenno a Luigi, mi presento e racconto i segreti di quell’ordine. Per me è fondamentale verificare la bontà della cucina semplice. Paradossalmente, partendo proprio dalla pasta in bianco…”. Luigi dimostra di essere un esperto della ristorazione e dei servizi connessi, ma soprattutto cultore della buona cucina. Conferma a viva voce: “Abbiamo scelto di proporre una cucina a base di pesce e rigorosamente a chilometri zero, dal pescatore direttamente al piatto. Il pesce non è rovinato dalla cucina, è cotto con formule naturali e ben servito”. Poi sollecitato dalle info richieste da Roberta inizia un monologo appassionate. “Siamo partiti da poco. L’Amo ha terminato con successo la sua prima stagione estiva. Puntiamo ad un vasto pubblico, offrendo qualità al giusto prezzo. La qualità deve essere trasversale, comprendendo tutte le azioni necessarie per un ristorante. Qualità delle materie prime, qualità del servizio e qualità della location”. Luigi fa un passaggio sull’educazione ed il rispetto riservato ai clienti, partendo dal linguaggio e passando dai modi. Ricordando che in generale, per ricostruire una giusta socialità, si dovrebbe ripartire dall’educazione civica. Ritornando al ristorante conferma che la chiave del successo dell’Amo è stata la volontà dell’impresa di investire, per poi proporsi ed incassare e non viceversa, come oggi spesso avviene in tutti i settori. Investire in strutture è fondamentale. Racconta che loro hanno puntato su strutture di primo livello a partire dalla cucina per finire ad una macchina del ghiaccio industriale. Roberta chiede quali attività vengono fatte per la fidelizzazione del cliente. “Variamo spesso il menù alla carta e investiamo su una cantina vini di primo livello. Organizziamo serate di degustazione, dove coinvolgiamo le migliori cantine. Il nostro obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento dell’intera provincia. Un posto che dovrà essere ricordato come il top. Speriamo che anche l’Amministrazione Pubblica comprenda che puntare sulla marina potrebbe risultare strategico e vincente. Ciò potrà avvenire solo se gli operatori turistici potranno dire la loro in forma costruttiva e sui banchi delle commissioni”. Roberta esprime il suo compiacimento per l’esperienza fatta, si gusta un sorbetto al mandarino dal gusto speciale, saluta Luigi e gli da appuntamento per una cena che incoronerà il ristorante l’Amo come un’azienda a cinque stelle…
La Redazione

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