30
Ago

“Nel periodo del COVID non sempre ha vinto il COVID. L’Istituzione Pubblica “Casa degli Anziani Grabovac“in Montenegro, è riuscito a domare il mostro…”

Continua la lotta contro il “mostro”. Una battaglia senza frontiere. Per una delle poche volte nella storia, il mondo intero si è unito perseguendo un unico obiettivo: trovare l’antidoto giusto. Un vaccino che possa sbranare il mostro e tramortirlo definitivamente. Non ci sono colori, non c’è potere che tenga. Lui non fa differenze colpisce l’anziano, il giovane, il povero e il ricco. L’unico modo è prevenirne le mosse.Tenerlo a distanza, rispettarne la forza e cercare di batterlo senza sottovalutarlo.
Nello sport la squadra che è in difficoltà, deve prima far melina, riorganizzarsi e poi infliggere il colpo vincente. La nostra redazione sta facendo un giro “virtuale” in Europa per raccontarvi le squadre vincenti che stanno difendendo e fronteggiando il mostro attuando le migliori tattiche.
Abbiamo voluto iniziare questo viaggio nel cuore delle attività sociali più a rischio. Il mondo degli anziani ed in particolare le RSA in Italia sono le organizzazioni che hanno subito maggiormente l’attacco del “nemico” virus. Soprattutto in Lombardia i decessi degli anziani hanno caratterizzato questo momento critico.
È bastato il “pronti e via…” e con tutti i colleghi della redazione abbiamo fatto una ricerca per approfondire i numeri ufficiali in Italia. Abbiamo la pelle d’oca! Le news sono paurose. Si certifica che nel nostro Paese, c’è stata una disattenzione, una superficialità incredibile ed incomprensibile. Gli anziani sono un pezzo di noi. Gli anziani sono la nostra storia. Gli anziani ed i bambini rappresentano l’inizio ed il finale della sacra vita, sono uniti da un filo conduttore.
Decidiamo di riportare le parole del titolo dell’inchiesta giornalistica condotta e pubblicata dalla redazione del gruppo Panorama.it. che recita: “RSA i numeri della strage. Sono almeno 10.000 i morti per Covid nelle RSA di tutta Italia. Un dato poi confermato dall’Istituto Superiore della Sanità”. L’articolo non è entrato nel merito delle motivazioni e della gestione delle RSA nel periodo COVID, è stata un’inchiesta sui numeri. In sintesi, ha evidenziato che il numero dei decessi, rispetto allo stesso periodo degli altri anni, si è triplicato. Specifichiamo che l’inchiesta non ha avuto valenza medica. Alla maggior parte degli anziani, infatti, non fu fatto il tampone. Noi però, vogliamo ricordare le tante denunce dei famigliari. Tutte mirate ad evidenziare il fallimento dei comportamenti e della prevenzione nei confronti dei loro anziani. Una delle più brutte storie del nostro Paese.
Giriamo sul web e troviamo delle news a riguardo un’organizzazione RSA sita in Montenegro, la “Casa per gli Anziani Grabovac”. Veniamo colpiti da alcune foto e dalle parole che in breve esprimono l’amore che il direttivo e gli operatori hanno avuto per salvaguardare i loro anziani in difficoltà.
Facciamo un giro virtuale sul web e ci troviamo immersi nelle bellezze naturalistiche e storiche del Montenegro. Piccolo “grande” Stato dalla bellezza invidiabile, una delle più affascinanti “costole” della ex Jugoslavia. Scopriamo che la “Casa degli Anziani Grabovac” ha sede a Risan nel cuore della baia di Kotor, considerata uno dei più bei fiordi d’Europa. Lì, il mare entra per circa 80 km, in una gola dalla bellezza incantevole, andando a bagnare i fantastici e storici borghi marinari, circondati dalla maestosità delle montagne. Un immenso lago marino, una vera magia della natura!
Squilla il telefono e alla reception mi passano l’interlocutrice preposta. Una voce forte e decisa si presenta “mi chiamo Mirella Kovacevic prego!”. Mi viene spontaneo chiederle subito se fosse una parente dell’ex centravanti della Juventus. Mi risponde di no! Scoppia in una risata contagiosa. Una breve presentazione, la motivazione del contatto e parte l’intervista.
“ Si è vero! Siamo stati attenti ad ogni particolare. La nostra è una grande organizzazione, diamo assistenza a 260 anziani, molti di loro hanno bisogno di assistenza totale, dipendono completamente dall’assistenza del personale nell’esecuzione delle esigenze basilari di vita quotidiana. – Mirella Kovacevic è un fiume in piena. Non servono domande. – Abbiamo una squadra di 70 operatori che ogni giorno lavoro con grande amore. Questo periodo, caratterizzato dal COVID è stato faticoso. Abbiamo lavorato ad oltranza e per due periodi completamente in quarantena: 35 giorni tra aprile e maggio e più di 35 giorni tra luglio ed agosto. Abbiamo lavorato, vissuto e ci siamo sacrificati volentieri con l’unico obiettivo di salvaguardare i nostri anziani. Con onore ufficializzo che ad oggi non abbiamo avuto alcun decesso per il COVID.
Avete fatto un gioco di squadra eccellente! “Si! Il direttivo ci tiene a sottolineare, che le persone che lavorano con noi hanno dimostrato grande professionalità, collegialità e umanità – dichiara Kovacevic emozionata – non si trovano parole per esprimere il loro sacrificio. Hanno lasciato le loro famiglie, i loro cari per più di due mesi. Con il loro gesto ed il loro sacrificio stanno riuscendo a salvare le vite dei nostri anziani. Sono dei veri EROI che fanno il loro lavoro con grande professionalità, ma soprattutto con immenso amore…”.
È al corrente che in Italia nelle RSA si sono triplicate le morti rispetto ai dati dello stesso periodo degli anni precedenti? “Ho seguito con attenzione quello che è successo in Italia. Non entro nel merito perché non conosco la realtà delle RSA nel vostro Paese. Posso solo dirvi che noi siamo stati aiutati dagli organi di competenza. Il Governo del Montenegro ha adottato tempestivamente una serie di misure per prevenire l’introduzione e la diffusione del ‘COVID 19’. Prendendosi cura di tutti i cittadini e in particolare della popolazione più a rischio. Sono stati applicati gli ordini e le raccomandazioni che noi abbiamo rispettato sin dal primo giorno”.
Qual’è stata la tattica vincente della direzione dell’Istituzione Pubblica Casa degli Anziani ‘Grabovac’? “La professionalità, l’atteggiamento dei nostri collaboratori e la forza di prendere delle decisioni anche impopolari, soprattutto nei confronti dei parenti degli utenti del centro. Il tutto nel desiderio di proteggere i nostri anziani. Appena sono stati registrati i primi casi di infezione nel nostro Paese e fino a quando il numero di infetti non è sceso a zero, la nostra direzione ha deciso di isolare i dipendenti e gli utenti assistiti. Siamo stati in pieno isolamento dal 17-04 al 21-05-2020. Un sacrificio che ci ha ripagato…”.
Dopo il periodo più brutto cosa è successo e cosa avete fatto? “Come è successo ovunque nel mondo, dopo l’apertura dei confini del Montenegro, il virus ha ripreso a diffondersi. Non abbiamo fatto altro che isolarci di nuovo. – Dal telefono arriva forte la voce di Mirella Kovacevic che istintivamente alza il tono. – Aveva funzionato la prima volta, eravamo certi che avrebbe funzionato di nuovo. Semplice! Molto semplice! Sacrificio e dedizione dei collaboratori del centro e chiusura al pubblico. Lei, che viene dallo sport, mi insegna che la tattica vincente è sempre la più semplice, anche se spesso è la più sofferta…”
L’isolamento! Forse è proprio quello che è mancato nelle RSA italiane? “ Capisco il suo interesse nel cercare di fare un paragone e trovare le motivazioni per quello che è successo in Italia, ma non sono io la preposta a poterla aiutare. Io racconto solo la nostra esperienza positiva che si è centrata sul semplice e difficile isolamento e l’attenzione di tutte le procedure di salvaguardia conosciute in tutto il mondo. Dalla distanza minima ai classici dispositivi medici. Nessun segreto particolare… Abbiamo nuovamente deciso di isolarci insieme ai nostri anziani-utenti, perché era l’unico modo sicuro per prevenire le conseguenze catastrofiche che il virus avrebbe causato. Dal 29 giugno siamo di nuovo in isolamento e restiamo con i nostri anziani, fino a quando la situazione epidemiologica nel nostro Paese non sarà sotto controllo. La vita dei nostri anziani non ha prezzo!”.
Per i dispositivi medici e per tutto il necessario avete avuto difficoltà? “Assolutamente no! – Risponde prontamente la Dott.ssa Kovacevic.- Tempestivamente ci hanno fornito le attrezzature protettive e i disinfettanti necessari. Per questo dobbiamo ringraziare le istituzioni competenti e i donatori privati. L’approvvigionamento dei medicinali e tutti i dispositivi medici li abbiamo ricevuti velocemente e senza ostacoli. Specifico che il nostro ordinamento prevede che la fornitura di assistenza sanitaria secondaria è fornita in un regime modificato in collaborazione con altre istituzioni su raccomandazioni del servizio epidemiologico competente”.
Come hanno reagito i vostri anziani? “Anche in questo siamo stati molto attenti. Il fattore psicologico è determinante! Abbiamo professionisti all’altezza che ci hanno fornito il miglior servizio. Attraverso continui incontri, hanno monitorato costantemente le condizioni di salute nonché i cambiamenti nello stato psicologico dei nostri anziani. Con grande soddisfazione, a parte la paura e l’incertezza, non ci sono stati cambiamenti significativi”.
Come avete compensato la mancata presenza dei famigliari? È normale che gli utenti si siano lamenti del divieto di visite dei parenti, ma noi abbiamo cercato di stargli ancora più vicino emotivamente. Abbiamo usato anche le videochiamate per consentire agli utenti di vedere e parlare con i propri cari. Durante il periodo di isolamento abbiamo organizzato feste di Stato e festività religiose. Da sempre, anche senza il COVID, la nostra organizzazione, prima di tutto, è una grande famiglia…”
Siete situati nel fiordo, immersi in una natura sbalorditiva. Questo vi ha aiutati? “Si! In effetti la nostra location è veramente eccellente, sia come struttura che come collocazione. Considerando che la nostra struttura si trova nel cuore della baia di Kotor, abbiamo a disposizione una spiaggia riservata solo per i nostri utenti. Dove possono godere dei benefici del mare in questi caldi giorni d’estate”.
Quale situazione vuole maggiormente evidenziare? “Voglio solo portare questa testimonianza. La speranza è che possa essere utile ai nostri colleghi anche fuori dal nostro Paese. Dico solo che stiamo giocando una partita difficilissima, contro un avversario sconosciuto, pronto a cambiare pelle e a mimetizzarsi. Stiamo giocando da squadra coesa, schierando le tattiche più semplici che sono: dedizione, professionalità ed amore per il proprio lavoro. Durante il periodo di isolamento, i dipendenti della nostra istituzione lavorano più di otto ore al giorno senza utilizzare il diritto dei giorni di riposo. Il dovere morale ha priorità su tutto e tutti…”
Dopo questa affermazione decisa e fotografica, mi congedo complimentandomi con Mirella Kovacevic componente del coordinamento dell’Istituzione Pubblica Casa degli Anziani ‘Grabovac’. Un’eccellenza europea nel mondo delle RSA.Sicuro che la sua testimonianza possa essere d’esempio anche per il nostro “pazzo” Paese. Oggi, grazie a Mirella Kovacevic è passato un semplice messaggio: “Spesso nella vita, è giusto che vincano l’altruismo e la solidarietà. La storia ci insegna che questi valori hanno permesso la sopravvivenza dei popoli anche durante le difficili guerre del passato.
Pierluigi Grande

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