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Giu

Ricerca Scientifica e Sport. Premi:”Europa Sport Cultura e Impresa Etica”, alla Memoria di Dino Viola, premiati anche Riccardo Viola e Luigi Colombo.

L’ avventura di narratore delle magiche storie di sport, mi ha sempre regalato grandi emozioni.
Questa rassegna, per i contenuti ed i suoi significati, rimarrà storica!
Mantengo una promessa fatta anni fa: dedicare, attraverso lo sport, un veicolo preferenziale alla ricerca scientifica.
Il marchio europeo ci inorgoglisce ed anche ieri, è stato un momento di sport, cultura e scienza di grande spessore. Una viva presenza nelle Capitali europee, grazie alla “Sala Esperienza Europa”.
La squadra azzurra del bene, composta dal team de “I Codici della Vittoria, l’Istituto Pasteur Italia e il Pantahlon Club International, ha firmato un’altra giornata indelebile: grandi personaggi del passato e del presente!
È stata dedicata alla memoria di Dino Viola il “Presidentissimo” del calcio giallo-rosso, celebrato a distanza di quarant’anni da quello scudetto 1982/83, che fu lo scudetto di ogni riscatto. Il premio veniva consegnato al figlio Riccardo Viola, che emozionato, dichiarava che per la prima volta nella storia riceveva un riconoscimento in tandem con l’amato padre.
Il Premio alla carriera, al mio primo direttore Luigi Colombo, ho voluto consegnarlo personalmente. Quella Telemontecarlo, da lui diretta, fu un vero laboratorio del giornalismo sportivo.
È stato un regalo emozionante! La firma, di alcuni anni importanti che diedero il la al mio percorso e al percorso di tanti ragazzi.
Due storie che si sono incrociate grazie allo sport, quella della famiglia Viola e quella di Colombo, giornalista lombardo, anche lui figlio di famiglia umile, che grazie a quella TV inventata, raggiungeva l’apice nel segno di un significativo riscatto. Fu lui ad inventare quella doppia voce tecnica nello sport raccontato in tv. Partiva da Milano e arrivava all’apice a TMC con i lungimiranti della “GLOBO” brasiliana, considerati i primi al mondo nella comunicazione.
Pregevoli partner di quel microfono romantico dei racconti erano: Fabio Capello, Giacomo Bulgarelli e Josè Altafini. Mai avrei pensato, un giorno, di sedermi nello stesso tavolo dei racconti del Mondiale “Mexico 86” con i miei idoli!
Non è stato un caso che a sorpresa e ad onorarli, sia venuto il Prof. Luigi Frati, Presidente dell’Istituto Pasteur Italia, anche lui un grande “attore” dei nostri tempi. Considerato uno degli scienziati più importanti dell’ultima epoca, ha lo sport nel DNA: negli anni ‘60 giocò a calcio con il Cesena.
Li unisce la forza di quella provenienza umile e anche Frati trovò la sua vittoria. Il goal del riscatto lo fece nel campo degli studi e della scienza. In quel terreno inventò le magiche trame e le combinazioni vincenti che gli regalarono i consensi del mondo. Firmò i goal, tra i più importanti, della scienza del nostro ‘900! È lui il nostro collante tra lo sport e la cultura scientifica.
Di fronte a loro, le ragazze vincenti dello sport, vincitrici dello scudetto Juniores con i colori giallo-rossi della Roma Calcio Femminile e ieri erano lì per la meritata pergamena, perché il sacrificio della vittoria va sempre celebrato. Con loro c’erano Maria Quintarelli, Fabrizio Graziano e Roberto Amore.
Autorevoli e sempre interessanti gli interventi della Prof.ssa Angela Santoni Direttore scientifico dell’Istituto Pasteur Italia e del Prof. Antonio Musarò Docente dell’Università di Roma La Sapienza e Membro dell’Istituto Pasteur Italia.
Lo sport può essere una medicina per la vita e loro ci hanno raccontato il perché…
Il Prof. Musarò è il nostro capitano: trasformerà in un progetto scientifico, affascinante e multimediale il Laboratorio Etico dello sport de ” I Codici della Vittoria”.
Autorevole, mai scontata e sempre profonda, la nostra delegata CONI Provinciale Alessia Gasbarroni, che omaggiava le presenze femminili del calcio, ricordando l’importanza della storia di un altro riscatto: quello delle donne, in un mondo ancora spesso impari…
Al nostro fianco due pilastri importanti di questa rassegna Europea: Nadia Gigante ed Umberto Martone, entrambi componenti del Panathlon Club Latina.
Due premi meritati anche quelli di Daniele Silvestre, coach internazionale di Tennis e delle nazionali femminili; significativo quello riservato ad Anthony Vitali un uomo di sport, che ha saputo traslare i valori dello sport nel mondo del lavoro e nel suo ruolo da Presidente EBAFoS, Ente Bilaterale. Una voce europea, per un’Italia obbligata a guardare velocemente in forma comunitaria.
Dopo la consueta cerimonia della consegna dei premi, il sipario calava. Rimaneva il ricordo di un altro momento storico dello sport, che con onore riconosceva la responsabilità di quell’essere trasversale, oltre ogni barriera e frontiera, veicolando e amplificando anche ieri, messaggi importanti.
Partecipavano anche i colleghi Davide Arimaldi e Virgilio Violo.
Il goal della vittoria, il goal del riscatto, può essere nelle corde di tutti e può essere siglato in qualsiasi campo, basta volerlo con tutto se stessi e nel rispetto dei valori della vita.
Le eccellenze di ieri ne sono un esempio plateale. Nella vita non si nasce mai con un posto già assegnato…
Si ringrazia il fotografo Salvatore Cannata, per il bellissimo servizio fotografico.

Pierluigi Grande

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